BIOMONITORAGGIO

Uno studio epidemiologico trasversale sull’uomo al fine di indagare la correlazione tra esposizione ambientale e salute umana in Campania

MODELLO DI CONTROLLO

Attraverso biomarcatori di esposizione,biomarcatori di effetto biologico precoce, biomarcatori di suscettibilità genetica,biomarcatori ossidativi e immunitari

RICERCA

Una ricerca con l’obiettivo di validare un innovativo metodo di individuazione del rischio biologico

Uno studio innovativo e pionieristico

La situazione ambientale dell’area riguardante la Terra dei Fuochi è peculiare e complessa: la presenza di siti contaminati, lo scarso stato qualitativo dei corpi idrici, le pratiche di smaltimento illegale dei rifiuti e la combustione incontrollata di sversamenti illeciti, rende molto complessa l’identificazione della popolazione esposta oggetto dello studio. E’ verosimile che la popolazione residente nei comuni di tale area sia stata sottoposta, nel corso degli anni, all’effetto combinato di diversi fattori di rischio: stile di vita (fumo, alimentazione squilibrata, ecc.), attività professionale e inquinamento delle matrici ambientali. In tale popolazione l’effetto combinato di tali fattori provoca un’aumentata suscettibilità alle patologie cronico-degenerative, congenite ai tumori. E’ riconosciuto, inoltre, che l’effetto combinato di diversi fattori di rischio non ha le stesse conseguenze sulle persone, anche se appartenenti al medesimo gruppo familiare, in quanto esiste una specifica risposta individuale (genetica) al danno. Alcuni individui, infatti, possiedono capacità di resistere ai danni subiti (come aberrazioni cromosomiche, mutazione geniche) più sviluppate rispetto ad altri (William et al., 2009).

La complessità determina la necessità di attivare uno studio con approccio innovativo, non-convenzionale, multi disciplinare e multi-parametrico in grado di perseguire obiettivi diversificati.

Obiettivo Prioritario

L’obiettivo prioritario è valutare la relazione tra inquinanti ambientali (Metalli pesanti, IPA, PCB, Diossine, ecc) e salute in Campania, misurando in maniera sistematica biomarcatori di esposizione, di effetto o danno nei fluidi biologici, al fine di verificare eventuali differenze di rischio e/o di salute fra residenti nelle diverse aree territoriali campane.

 Campania Trasparente

Negli ultimi mesi l’IZSM grazie all’istituzione della Task force inter-ministeriale Terra dei Fuochi, alla Regione Campania, all’ARPAC e al contributo delle Università campane, ha condotto un importante e innovativo piano di monitoraggio “Campania Trasparente”, su aria, suolo, acque, matrici animali e vegetali. I risultati dello studio, presentati ad EXPO 2015, saranno incrociati con i dati relativi all’Area Medica, in riferimento ai diversi cluster in cui è stato suddiviso il territorio oggetto di studio.

www.campaniatrasparente.it

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Analisi dei suoli
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Campioni di acqua di falda
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Matrici biologiche animali
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Matrici vegetali
  • Università degli Studi Federico II
    Università degli Studi Federico II
  • IRCSS Fondazione Pascale
    IRCSS Fondazione Pascale
  • EPIGET<br>Università degli Studi di Milano
    EPIGET
    Università degli Studi di Milano
  • Seconda Università di Napoli
    Seconda Università di Napoli
  • CNR<br>ISA di Avellino<br>IFC di Pisa
    CNR
    ISA di Avellino
    IFC di Pisa

 Disegno dello studio

Il disegno dello studio, con un set integrato di valutazioni su soggetti sani e residenti in aree a diverso indice di pressione ambientale, rappresenta certamente un innovativo metodo di individuazione di rischio biologico per le popolazioni più esposte, ciò ovviamente rappresenta uno degli obiettivi principali del progetto complessivo “Campania Trasparente” che tuttavia NON SI SOSTITUISCE AI PIANI DI PREVENZIONE E AGLI SCREENING DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.

In tale ottica, a integrazione del monitoraggio sulle matrici ambientali e animali già in corso, si propone:
Uno studio epidemiologico trasversale che, con un campionamento stratificato più concentrato verso le fasce giovanili in un’ottica di prevenzione primaria, considerando in primis i 90 comuni della Terra dei Fuochi, in modo tale da individuare contaminanti ambientali (sangue, ed eventualmente liquido seminale nei maschi, latte di primipare) su cui eseguire successivamente approfondimenti con analisi omiche. Gli stessi test saranno effettuati nei comuni a medio e basso indice di inquinamento sulla popolazione residente. La popolazione sarà sottoposta ad un questionario epidemiologico, un questionario ambientale, un diario alimentare e ad una approfondita anamnesi sulle abitudini di vita e sulle attività professionali, in modo da poter avere informazioni per controllare eventuali fattori di confondimento.

Il rischio sanitario-ambientale rappresenta la probabilità di insorgenza di effetti indesiderati sulla salute umana, per via dell’inquinamento delle matrici ambientali. Le metodologie di analisi di rischio sanitario ambientale attualmente disponibili comprendono metodi di valutazione semi-quantitativi e quantitativi. I metodi semi-quantitativi o relativi (comparative risk analysis o risk-risk analysis) sono basati sul confronto tra i rischi per la salute umana derivanti da diverse sorgenti di potenziale inquinamento. Si tratta, in sintesi, di modelli a punteggio che consentono di creare un sistema di classificazione ordinale di aree geografiche in rapporto al grado di esposizione della popolazione. Tali modelli sono adatti allo screening, e la loro applicazione consente di selezionare, di delimitare e di accorpare aree territoriali che presentino uno stesso indice di rischio potenziale per la salute umana, in cluster. In ogni metodo di analisi relativa del rischio occorre tenere presente la componente approssimata e, in parte soggettiva, legata all’uso di indicatori sintetici dello stato di inquinamento, dei meccanismi di trasporto di sostanze potenzialmente pericolose e dei loro effetti sui bersagli recettori.

Lo studio SPES, con l’obiettivo di valutare gli effetti sulla salute umana delle differenti fonti di contaminazione, attraverso l’analisi della distribuzione spaziale delle sorgenti di contaminazione e dei valori di concentrazione misurati nelle diverse matrici nell’ambito del Piano di Monitoraggio Integrato “Campania Trasparente”, prevede un modello di valutazione comparata del rischio per l’individuazione di aree che presentano lo stesso Indice di rischio potenziale (cluster).

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